Iniziamo da una premessa, c’è una differenza sostanziale tra i tratti di personalità (che rappresentano schemi di pensiero, percezione, reazione e relazione relativamente stabili nel tempo) e un disturbo di personalità(che compare quando tali tratti divengono talmente pronunciati, rigidi e disadattivi da compromettere il funzionamento lavorativo e/o interpersonale).
Il disturbo di personalità borderline è abbastanza diffuso, colpisce circa il 3% della popolazione e il 75% delle persone che ne sono affette sono di sesso femminile.
Si tratta di persone che vivono costantemente in uno stato di estrema confusione (anche riguardante il loro orientamento sessuale), i rapporti che creano sono destinati a fallire o sono comunque distruttivi per le persone con cui entrano in contatto intimo.
Le persone borderline esibiscono emozioni esagerate, i sentimenti sono sempre molto intensi, ma non corrispondono a ciò che provano internamente, drammatizzano ed esagerano molti aspetti della loro vita. Proiettano le loro inadempienze sugli altri e sembrano delle vittime quando invece sono spesso i carnefici. Si comportano in modo diverso nel giro di qualche minuto o ora; presentano non poche distorsioni di pensiero e comportamenti o pensieri incongrui o assurdi.

Il borderline ha la capacità di distorcere le vicende, modificando i dettagli e usando le insicurezze altrui. Sono degli ottimi manipolatori emotivi tanto che arrivano al punto di far credere che le cose siano andate in modo diverso da come sono andate nella realtà.
La persona borderline soffre profondamente, ha dei momenti di vuoto cocente, in cui sente di non valere nulla. Proprio in queste situazioni a volte crolla, creando situazioni anche drammatiche.
Il borderline è capace di portarsi all’autodistruzione, per ferire l’altro feririsce se stesso (ad esempio mettendo in atto comportamenti di autolesionismo, o ricatti di tipo emotivo come non mangiare etc.).
Nell’infanzia a questi bambini è probabilmente mancato l’amore di un genitore, e hanno imparato in maniera dolorosa che non possono fidarsi di nessuno. I genitori possono aver alternato momenti di amore e momenti di odio, rabbia e freddezza; questo fa in modo di interiorizzare dei modelli relazionali altamente disfunzionali.
Quindi da adulto il borderline tenderà a mettere in atto gli stessi schemi. Sviluppa un’immagine negativa di se stesso e degli altri, per cui è difficile potersi fidare veramente di qualcuno.
I borderline sono sempre voraci di affetto, in maniera paradossale questo affetto; che ricevono, risveglia il ricordo delle carenze affettive passate, che innesca i ricordi dell’infanzia; il che li rende ancora più frustrati, e quindi arrabbiati e affamati d’amore.
Questo tipo di fame è qualcosa che non verrà mai saziata. Le persone che hanno relazioni con un border saranno messe costantemente alla prova rispetto all’amore che provano, così vi saranno allontanamenti improvvisi solo per vedere se il partner resta.
L’amore nei confronti di una persona con disturbo di personalità borderline è impetuoso, estenuante, intenso, sottoposto a complicazioni. Lontano dall’essere un rapporto simmetrico e reciproco, è costituito piuttosto da un attaccamento radicale e perentorio.
Ogni volta che percepisce il partner lontano mettono in atto reazioni esasperate di fronte al pericolo reale, o presunto, di essere abbandonati; perché nulla terrorizza il borderline più di un abbandono.
Nelle relazioni del borderline c’è un continuo alternarsi di idealizzazione e svalutazione, poiché non possiede una visione unitaria di sé e dell’oggetto d’amore.
Non riesce a concepire un’immagine del partner con pregi e difetti; o la persona che gli sta accanto è interamente buona o interamente cattiva. Queste rappresentazioni si scambiano a distanza molto ravvicinata.

Le persone borderline capiscono subito chi tra la folla (colleghi di lavoro, situazioni varie) è la persona più giusta da “agganciare” e sulla quale fare una buona presa emotiva.
Hanno delle relazioni affettive superficiali e fatue, che durano molto poco. La tendenza è quella di mettersi nelle mani dell’altro perché necessitano di un forte senso di protezione.
Vi sono delle vere e proprie fasi che si attraversano con queste persone. Nella prima fase vi è un idealizzazione del partner (viene visto come un salvatore); nella seconda fase il partner è percepito come un benefattore (amico/a, padre/madre sostitutivo/a); in fine vi è l’ultima fase in cui il partner diventa una persona malvagia (soprattutto se non presta l’attenzione richiesta).
Nel momento in cui la persona borderline perde la fiducia altrui, ed una relazione interpersonale si rompe, le colpe sono sempre degli altri; poiché queste persone non pensano assolutamente di aver potuto sbagliare qualcosa.
I conflitti che si creano porteranno sempre a grosse sofferenze da parte della persona borderline; ciò lo farà sembrare sempre incompreso e maltrattato da tutti. (Per fare un esempio calzante, alcuni esperti hanno definito questa sofferenza come paragonabile ad una scottatura di terzo grado, quando le persone senza disturbo borderline hanno una semplice scottatura di primo grado).
Le nuove relazioni verranno create ad arte tramite il lamento, il vittimismo etc. Così da fare ripartire un nuovo ciclo.
I borderline che sono dipendenti dai loro partner, li sostituiranno facilmente nel momento della rottura, perché fondamentalmente nessuno per loro è utile, unico o indispensabile. Quindi potrete essere sostituiti in qualunque momento, nonostante la persona borderline vi faccia credere che voi siete “i migliori amici, le persone alle quali esso vuole più bene, le più amate e uniche al mondo”.
Spesso accuseranno gli ex-mariti, gli ex-amanti o ex-amici inventando delle false accuse anche di abuso. Questo fenomeno è molto noto negli Stati Uniti dove alcuni bambini affetti da questo disturbo si sono rivolti alle linee di aiuto (come quelle del nostro telefono azzurro) accusando i genitori di abusi mai avvenuti.
Il borderline se mette in atto la svalutazione finale non torna. Non rimane ossessionato dal partner, si colpevolizza, si punisce e poi ricomincia con un’altra persona o più persone per scegliere quella più emotivamente coinvolta.
I partner che entreranno in contatto intimo con queste persone si sentiranno:
usati e manipolati; costretti a sacrificare i loro bisogni personali per mettere al primo posto le continue richieste d’attenzione della persona borderline; in grado di non comprendere le numerose ed assurde situazioni che generano continua tensione emotiva. La realtà è che c’è poco da comprendere o da interpretare, purtroppo la persona borderline non ragiona normalmente anche se simula un funzionamento normale; essenzialmente è una persona malata.

Il partner sano deve comprendere che nonostante tutte le attenzioni che può dare, esse non basteranno mai, soprattutto non deve pensare che con il suo affetto potrà guarire la persona che ama.
Alla fine del rapporto con queste persone i partner si sentiranno svuotati emotivamente.
Spesso capita in questo tipo di relazione che si crei un rapporto di codipendenza; sacrificheranno i propri bisogni per mettere al primo posto quelli del partner che sta male, nel tentativo di salvare il soggetto borderline. Il problema del codipendente è che non ha la forza di uscire dalla relazione, perché viene fortemente influenzato e manipolato dal bordeline.
Più permane nel rapporto abusivo di codipendenza e meno sarà in grado di uscirne, e maggiore sarà la sofferenza del partner sano in caso di uscita. L’unica cosa che si può fare è cercare di indirizzare la persona borderline da un bravo specialista.